Gli ultimi quartetti per archi di Beethoven ed il clavicembalo ben temperasto di Bach ritengo siano le più importanti composizioni musicali della cultura occidentale. Le esecuzioni del Quartetto Italiano consegnate al disco, sono un punto di riferimento assoluto nella storia dell’interpretazione quartettistica di tutti i tempi. Virgil Thomson, dopo il concerto di esordio a New-York (1951), scriveva sul Herald Tribune, delle frasi che sono una profezia e che vanno oltre i limiti di tempo del secolo scorso: “The finest string quartet, unquestionably, that our century has known”, cioè “il più bel quartetto, senza ombra di dubbio, che il nostro secolo ha conosciuto”.
Nel 1977, la NASA decide di inviare nello spazio con il Voyager 2 una serie di documenti capaci di dimostrare ad eventuali alieni incontrati l’attività svolta dall’uomo nella sua storia ultramillenaria. In esso anche un CD d’oro con alcune registrazioni di voci, suoni e musiche. Per quest’ultime viene scelta la cavatina dal Quartetto op. 130 di Beethoven nella registrazione del Quartetto Italiano, e la musica che Beethoven prediligeva viaggia nell’infinito come messaggio dell’ingegno umano.