profilo - la mia attività: webmaster, grafica, fotoritocco
siti web: tipi di sito realizzabili, motori di ricerca, pubblicazione, assistenza, implementazioni, etc.
ti spiego che cos'è il web-hosting
in questa pagina ti mostro i principali siti che ho realizzato, con una descrizione ed il link per visitarli
menu della sezione del sito dedicata alla fotografia
photoshop: la camera oscura digitale; download manuali
galleria fotografica: foto realizzate nel tempo libero, e per il web
vai alla home
in questa pagina mi presento
ti spiego come puoi contattarmi
rispondo alle domande più frequenti che mi fate
indietro

Augusto Capra: webmaster - grafica - fotoritocco


Schede monografiche


L'utilizzo del flash nella fotografia.    A cura di  Augusto Capra

II flash, detto anche lampeggiatore elettronico, è un apparecchio in grado di emettere lampi di luce per un breve lasso di tempo, in sincronia con il periodo di apertura dell'otturatore di una macchina fotografica. E' uno strumento insostituibile per fotografare in condizioni di scarsa luminosità, come accade di notte oppure in una stanza buia, o quando non hai la possibilità di adoperare il treppiedi.
Il flash ne ha fatta di strada dal 19° secolo, originariamente era costituito da una torcia sulla quale era posta polvere di magnesio cui veniva dato fuoco per generare il lampo luminoso. Gli attuali flash usano, generalmente, una lampada allo xeno che produce una luce molto intensa e bianca simile alla luce solare; il tutto è accoppiato ad un sofisticato meccanismo di misurazione della luce e controllo dell'esposizione.
Questo accessorio consente di ottenere immagini nitide, dai colori brillanti e, grazie all'estrema rapidità del lampo, anche di "bloccare", entro certi limiti, i soggetti in rapido movimento.
Per concludere, l'utilizzo del flash, accessorio spesso sottovalutato, in molti casi può fare la differenza tra una fotografia normale e una eccellente. Basta conoscere qualche semplice tecnica ed eccoci pronti a diventare autentici "maghi del flash".

Il flash come accessorio (tipi e tecnica di funzionamento) leggi qui....

Alcuni motivi per usare il flash

Modalità di utilizzo del flash

Come utilizzare il flash? Alcune tecniche:
Basta conoscere qualche semplice tecnica per imparare ad utilizzarlo al meglio. Quando utilizzare il flash? In genere si può dire: tutte le volte che si vuole ottenere la massima leggibilità di ciò che si fotografa. In realtà il flash può diventare un accessorio indispensabile per ottenere effetti creativi. Tramite le modalità di utilizzo sopra elencate, l’uso del flash diventa accessibile a tutti senza particolari problemi, è sufficente dedicare del tempo per padroneggiare la tecnica. Un consiglio ai neofiti: scattare in diverse situazioni usando diverse tecniche di emissione del lampo del flash, prendersi il tempo per osservare i risultati facendo attenzione alle condizioni della scena e alle impostazioni della macchina.
Il passaggio fondamentale dopo aver preso dimestichezza, è quello di imparare a dirigere correttamente la luce artificiale ed a dosarla con quella ambiente per ottenere un effetto naturale. Contrariamente a quanto la maggior parte delle persono crede è utile ed opportuno utilizzare il flash anche di giorno, poichè esso fornisce una qualità di illuminazione molto simile a quella del sole. Tra fotografi si usa dire, sia pure con qualche approssimazione, che la "temperatura di colore" è quasi identica. Questo non è un dato di poco conto: conferma che, nelle fotografie in esterni, un flash può essere tranquillamente adoperato come accessorio per schiarire le ombre. Ora analizzerò le varie tecniche di utilizzo del flash, indicando le situazioni in cui è opportuno utilizzarle. E' opportuno precisare che, nelle fotocamere (da un certo livello in su) il flash ha una modalità di funzionamento che viene gestita da software che si possono considerare ormai ampiamente evoluti e sofisticati; per cui in tutti i casi che analizzeremo, saremo aiutati moltissimo ad ottenere buoni risultati.
  • Flash di rimbalzo: quando si fotografa una o più persone in interno, magari con poca luce, e si utilizza il flash incorporato è necessario sapere che il fascio di luce si viene a trovare vicino e parallelo all'asse dell'obiettivo. Il soggetto viene quindi rischiarato da un flusso di luce che è piuttosto violenta e frontale e che quindi risulta abbastanza innaturale. Quali i rimedi, Ad esempio colloca il soggetto abbastanza vicino a un muro bianco, posto lateralmente e al di fuori dall'inquadratura. Questo, riflettendo più luce su di un lato del viso, aumenta il senso di rilievo. Ancora: fa poi attenzione a non disporre un muro, o un qualsiasi altro ostacolo, subito dietro, cioè nelle immediate vicinanze della schiena del soggetto. È un accorgimento chiave: infatti un'evidente perdita di naturalezza, in una ripresa con il flash, è quasi sempre causata dalla comparsa di ombre troppo marcate. Se si dispone di un flash esterno....
  • Slow-Synch: sfruttare la sincronizzazione sulla seconda tendina prende anche il nome di sincronizzazione lenta poiché lo sparo del flash deve attendere la chiusura dell’otturatore. Questa tecnica è molto utile in esterno: si immagini di voler impressionare il sensore con un bel tramonto oppure con la città illuminata sullo sfondo e nel contempo inserire un soggetto in primo piano. Attraverso lo slow-Synch si sfrutta la luce ambiente per impressionare lo sfondo ed il colpo di flash finale per mettere in risalto il primo piano rendendolo ben visibile. In questo caso si utilizzano tempi lunghi di posa, l'otturatore rimane aperto per frazione di secondo o alcuni secondi, poi prima di chiudersi effettua un flash per illuminare il soggetto in primo piano, che altrimenti risulterebbe sottoesposto; il vantaggio di questa tecnica è che lo sfondo viene esposto senza tener conto della luce del flash, ma bensì della sua luce stessa, per cui risulta correttamente esposto.
    Un altro aspetto di questa tecnica è che permette di ottenere un effetto creativo capace di restituire il senso del dinamismo: lasciando aperto l’otturatore per un tempo sufficientemente lungo ad impressionare il movimento si può bloccare, o quasi, il soggetto grazie al lampo flash nell’ultima posizione assunta. Per esempio persone in movimento, si fotografa con un tempo lungo per avere l'effetto mosso, ma poi con il lampo si congela l'immagine nell'ultima posizione delle stesse.
  • Il lampo "di rischiaramento" o "fill-In": combattere la luce con la luce: Anche all’aperto il flash può essere di grande aiuto, un ruolo del flash straordinariamente efficace, e ampiamente sottovalutato anche nella più comune fotografia delle vacanze, è quello di adoperare il lampeggiatore elettronico come luce di rischiaramento delle ombre. In questo caso è necessario lavorare con tempi molto brevi, spesso inferiori a quello di synchro-flash per esporre correttamente lo sfondo e nel contempo riempire le ombre profonde che si formano nelle orbite oculari, sotto gli zigomi ed il collo. Si deve impostare il flash in modalità high synch (alta sincronizzazione) ed eventalmente compensare a -1 stop l'esposizione del flash. Se si dispone di un flash automatico dedicato, solitamente l’esposizione del soggetto è buona e ben integrata con la luce ambiente. L’opzione fill-in è spesso attiva già come impostazione di fabbrica.
    Può anche capitare che l’automatismo del vostro flash giochi un po’ al rialzo prendendo il sopravvento sulla luce ambiente. Se utilizzate il flash incorporato potete diminuire la potenza di emissione del lampo, oppure se questa soluzione non è disponibile occorre schermare la parabola del flash con carta velina bianca. Se si utilizza un flash esterno, oltre alle possibilità viste prima, è possibile modificare la direzione del lampo posizionando il flash a lato o arretrato rispetto alla fotocamera. Con il flash esterno, per schiarire ombre leggere, utilizzare il lampo di schiarita; la tecnica consiste nel direzionare la testa del flash verso l’alto ed estrarre il diffusore a scomparsa oppure il pannellino riflettente, se il flash ne è provvisto, lasciandolo perpendicolare alla lente del flash di modo che il lampo sparato verso il cielo venga parzialmente riflesso verso il soggetto dal diffusore o dal pannello; in tal modo la quantità di luce riflessa è inferiore di quella generata dal flash. In alternativa, disponendo di un certo budget, acquistare ed utilizzare un flash anulare.
  • Flash in controluce: E' intuitivo, che le condizioni migliori per scattare una foto si hanno generalmente con il sole alle spalle o di lato. Il controluce è da evitare: il soggetto risulterebbe infatti molto scuro con uno sfondo chiaro. Certo, in alcune circostanze l'effetto ottenuto può piacere: a volte si vuol ritrarre solo la silhouette e se si riesce ad ottenere un'aura luminosa intorno al soggetto grazie alla luce diffusa sulla sua superficie si possono scattare foto memorabili. Ma se non è questa la nostra intenzione, generalmente i risultati sono così scarsi da farci rinunciare. Peccato che in molte circostanze il nostro soggetto lo incontriamo proprio in una situazione di controluce, In gran parte dei casi, il fill-flash può permetterci di scattare una bella foto.
  • Soggetti ravvicinati e macrofotografia: Il flash è certamente un accessorio prezioso negli scatti a distanza ravvicinata. Soprattutto ai maggiori ingrandimenti, cioè in situazioni in cui il fotografo vuole adoperare un diaframma molto stretto per poter disporre di una nitidezza molto estesa in profondità. Fotografare piccoli oggetti con il flash spesso non è facile perché la comparsa di ombre dure fa perdere rilievo e il contrasto troppo marcato crea confusione sui dettagli. Come rimediare? Semplice. Occorre diffondere la luce del lampo. Nei flash esterni di alto livello sono incorporati dei diffusori, in mancanza o per il flash della fotocamera si può applicare il ritaglio di un fazzoletto di carta. Un ulteriore espediente (abbinabile ai precedenti) è di cercare di disporre qualche pannello riflettente, ad esempio un semplice foglio di cartoncino bianco, che sporga come una tettoia sopra il flash stesso, o a lato del soggetto; lo scopo è sempre il solito: diffondere la luce ed evitare ombre troppo marcate.
  • Fotografia notturna: Innanzi tutto è necessario ribadire che il flash, sia quello incorporato che quello esterno, sono totalmente inutilizzabili per le foto di manifestazioni sportive o paesaggi notturni. E’ divertente vedere, durante le manifestazioni all’aperto, il fiorire dei flash tra la folla. Pretendere di illuminare una scena distante 30/40 metri e di altrettanta ampiezza, con un “cosino” che si e no illumina un soggetto a 2/3 metri di distanza è come cercare di prendere un elefante con una retina da farfalle.
    • ritratto d'effetto: Le fotocamere spesso dispongono di differenti programmi studiati per particolari riprese: paesaggio, ritratto, sport, ecc. Tra questi esiste il programma Ritratto Notturno, basato su una brillante idea: quella di attivare il flash, al momento della ripresa, dosando l'erogazione lampo in funzione della distanza e della capacità di riflessione del soggetto. Ma poi, effettuata l'esposizione lampo, è capace anche di proseguire l'esposizione con una posa più lunga, sufficiente a registrare correttamente, in fotografia, anche uno sfondo che sia molto scuro. Con le reflex agiremo diversamente, utilizzando il flash in slow synch e tempi di posa lunghi; in questo caso la potenza del flash deve essere corretta a mano facendo delle prove. In entrambi i casi, poichè si utilizzano tempi di posa lunghi è necessario prendere le più opportune precauzioni per evitare foto mosse (uso di cavalletto, appoggi, etc.).
    • Dipingere col flash: un modo per superare l'insufficienza di illuminazione di un flash, sta nell'utilizzare vari lampi su diverse parti della scena con un flash esterno.Per realizzare questa tecnica è necessario disporre del controllo del soggetto per il tempo necessario a completare l'immagine. Si utilizza per illuminare correttamente un soggetto in primo piano ed altro più lontano. Se si è in presenza di due soggetti è sufficente utilizzare il flash della fotocamera per il soggetto vicino e per quello lontano utilizzare un flash esterno da sincronizzare con lo scatto. In presenza di più soggetti lontani o di un soggetto la cui dimensione non può essere illuminata con un solo lampo si procede ad illuminare quest'ultimo/i con più lampi del falsh esterno (attivato a mano con il "pulsante di test"): ovviamente si deve impostare un tempo di posa che dia la possibilità di fare più lampi (tener conto del tempo di ricarica del flash) oppure utilizzare la posa "B" con scatto remoto.
  • Occhi rossi - come evitarli: la luce del flash, parallela all'asse dell'obiettivo, arriva a raggiungere il fondo degli occhi del soggetto inquadrato, evidenziando così i vasi sanguigni presenti in abbondanza nella retina, e di conseguenza registra nella foto gli occhi rossi. Come evitarli, essenzialmente in due modi:
    • in tutte le fotocamere con flash incorporato c'è la funzione di eliminazione/riduzione degli occhi rossi: consiste nell'emissione di brevissimi pre-lampi di bassa intensità una frazione di secondo prima del colpo di flash utile per la fotografia; in tal modo si causa un restringimento della pupilla che riduce la possibilità di arrivo della luce fino alla retina.
    • sulle reflex e le mirrorless, risolvere il problema, è piuttosto semplice: basta procurarsi un flash esterno (magari di quelli con testa rotante) ed evitare di puntarlo contro il soggetto, o comunque tenerlo molto disassato rispetto alla fotocamera.
  • Flash off-camera: Abbiamo già visto come in alcune occasioni (ad esempio per gli occhi rossi, oppure luce di rimbalzo) sia consigliabile utilizzare un flash posizionato più o meno lontano dalla fotocamera. Con il flash integrato nel corpo macchina i soggetti vengono appiattiti dall’assenza di ombre che ne descrivano il volume, ma se il punto luce fosse solo spostato lateralmente, oppure dal basso, di tre quarti, da dietro ... quante possibilità di interpretare lo stesso soggetto!. Sperimentare diverse posizioni del proprio flash è un'esperienza molto interessante che può essere fatta con una spesa di poche decine di euro acquistando un cavetto synchro ed un adattatore a slitta; o magari in wireless se la fotocamera ed il flash hanno la possibilità di utilizzare questa tecnica.
Un breve cenno su come utilizzare il flash nella fotografia naturalistica, l'illuminazione ausiliaria che esso produce, può essere molto utile a fornire piccole ma decisive integrazioni di luce al nostro soggetto. Tale uso del flash viene chiamato fill-flash (o flash di riempimento) e in fotografia naturalistica è generalmente usato per:
  • ridurre il contrasto nelle scene illuminate da luce troppo "dura", cioè con ombre troppo nitide e pesanti (specialmente nel controluce)
  • aggiungere un riflesso negli occhi del soggetto, dal momento che spesso un occhio uniformemente nero appare senza vita come quelli degli animali impagliati
Il dubbio che molti si pongono a questo punto è relativo all'uso del teleobiettivo. Fotografare un volatile, infatti, implica l'uso di un teleobiettivo di una certa lunghezza focale per poter operare ad una certa distanza di lavoro dal soggetto, che tipicamente è di parecchi metri. Ma le unità flash hanno una portata d'uso ben definita, legata ad un parametro detto "numero guida", che purtroppo copre distanze più brevi. Pare quindi impossibile usarlo in campo naturalistico, a meno di non pensare a qualche grosso e pesante proiettore ad alta potenza, sicuramente molto costoso e scomodo da utilizzare e trasportare. Fortunatamente le cose sono più semplici e alla nostra portata. Dimentichiamoci dei flash integrati nei corpi macchina: sono effettivamente troppo poco potenti; invece i flash esterni si adattano perfettamente allo scopo con qualche accorgimento. Questo perchè:
  • il numero guida si riferisce ad un uso del flash come illuminatore principale della scena. Nel fill-flash viene invece usato come illuminatore ausiliario e pertanto possiamo lavorare bene anche se la luce prodotta è una frazione del normale
  • esistono accessori (economici) in grado di incrementare il numero guida del flash di due-tre volte se si usano teleobiettivi dai 300 mm in su
  • con le attuali macchine digitali si può incrementare il valore ISO, questo porta ad un automatico aumento del numero guida del flash (quello dichiarato è sempre relativo a ISO 100). Per cui il mio Pentax AF-540 FGZ avendo un numero guida di 54 se fotografo un soggetto a 10 mt devo impostare un diaframma di 54/10 cioè f5,4 con sensibilità della pellicola/sensore uguale a 100-ISO. A 200-ISO devo impostare un diaframma f11, cioè ho raddoppiato il numero guida!
Il better beamer: è costituito sostanzialmente da una lente di Fresnel (come quelle usate nei fari marittimi) in grado di "restringere" il fascio luminoso in modo che sia più concentrato. Infatti i flash sono normalmente progettati per l'uso con focali più corte e quindi per illuminare un angolo di campo relativamente grande. Con focali oltre i 300mm, tuttavia, l'angolo di campo è ridotto e parte di quella luce andrebbe sprecata. Il better beamer è interamente composto in plastica ed è molto leggero (lente inclusa, dal momento che le lenti di Fresnel sono realizzabili anche con film plastico sottile). È facilissimo da trasportare e si monta in pochi secondi sull'unità flash con due staffe ed un elastico fornito in dotazione.
Fill flash in controluce (vedi sopra): Il controluce è da evitare: il soggetto risulterebbe infatti molto scuro con uno sfondo chiaro; in molte circostanze il nostro volatile preferito lo incontriamo proprio in una situazione di controluce, anche perché in questa situazione spesso noi siamo meno visibili e non lo disturbiamo. In gran parte dei casi, il fill-flash può permetterci di scattare una bella foto.
Brutto tempo generalmente significa luce piatta: esiste un ulteriore uso del fill-flash: dare un po' più di dinamicità al soggetto nel caso la luce sia piatta, per esempio in caso di brutto tempo. Non possiamo comandare il tempo meteorologico in funzione delle nostre uscite. Non è detto che per fare buone foto ci voglia sempre una giornata di sole brillante, anzi, a vole il sole brillante produce ombre troppo marcate e una luce troppo "dura". Ma, all'estremo opposto, una giornata grigia con pesante copertura nuvolosa non è la situazione ambientale migliore. Il fill-flash va modulato attentamente: ad esempio un errore comune è illuminare troppo il soggetto e annullare completamente le ombre. Se è vero che ombre troppo forti possono rovinare una foto, la loro completa assenza spesso dà un aspetto "piatto" al soggetto; cioè, gli fa perdere il feeling tridimensionale.
mappa del sito
Valid XHTML 1.0 Transitional Valid CSS
pagina delle informazioni su di me il mio curriculum i miei hobby sezione del sito dedicata al trekking ed alla montagna in particolare pagina dedicata alla musica
 
 
menu della sezione del sito dedicata alla fotografia



chiudi menu