Augusto Capra: webmaster - grafica - fotoritocco
Schede monografiche
Gestire la luce nella fotografia. A cura di Augusto Capra
La luce, o meglio la giusta illuminazione è essenziale per ottenere buone fotografie. In questa scheda vedremo come utilizzare la luce naturale, quella artificiale, ed il flash.
Che cos'è la luce: è una forma di energia emanata dal sole, dai metalli incaldescenti, e da illuminatori artificiali (filamento delle lampade ad incaldescenza, gas delle lampade , led, candele, etc.). Questi elementi emettono luce con diversa tonalità, e con diversa intensità; la luce del sole a mezzogiorno, con la sua intensità e violenza, produce ombre nette, quella di una giornata nuvolosa o serana all'alba ed al tramonto produce ombre morbide con una infinità di sfumature. Dopo la pioggia, quando il sole esce dalle nubi, i suoi raggi non sono diretti, ma le goccioline di umidità creano una moltitudine di riflessi; la scena che viene illuminata quasi non ha ombre e l'illuminazione è molto unifirme.
La luce diurna è scarsamente controllabile dal fotografo (solo la scelta del momento migliore per una determinata foto), mentre la luce artificiale (disponendo di una adeguata attrezzatura) è molto più controllabile.
La tonalità della luce: il colore dominante della luce emessa e' detta tonalita' della luce. Se il colore dominante della luce tende al rosso si dice che la luce emessa ha una tonalita' calda; se il colore dominante della luce tende al blu si dice che la luce emessa ha una tonalita' fredda. Normalmente si definisce la tonalita' della luce come temperatura di colore che viene espressa in Gradi Kelvin (sulle lampadine e sulle confezioni e’ rappresentato da un numero subito seguito dalla lettera K). Bassi valori della temperatura di colore corrispondono a tonalita' calde; alti valori della temperatura di colore corrispondono a tonalità fredde.
Per approfondire clicca qui.
Luminanza: è il rapporto tra la quantità di intensità luminosa prodotta dalla superficie radiante e l'ampiezza della superficie radiante stessa così come viene percepita dall'osservatore posizionato ad un certo angolo rispetto alla perpendicolare della superficie. L'unità di misura della luminanza si esprime in candele per metro quadrato (cd/mq). La luminanza di una sorgente di luce o di una superficie illuminata è determinante per la sensazione di luce percepita e per prevenire effetti fastidiosi: una luminanza troppo elevata rispetto alla luminanza media del campo visivo produce infatti l'abbagliamento, un fenomeno che può rendere faticosa, o addirittura impedire, la visione.
Il controluce e la fotografia: Il classico consiglio rivolto ai principianti di fotografare avendo il sole alle spalle porta effettivamente a ottenere una buona illuminazione del soggetto e problemi di esposizione ridotti al minimo, ma i risultati tendono a essere scontati ed alquanto anonimi. Ci sono alcuni casi in cui è preferibile avere il sole, o la fonte luminosa, alle spalle del soggetto. I contorni del soggetto vengono così evidenziati, a scapito del colore, con un effetto particolarmente adatto a figure semplici; con la fotocamera puntata verso la luce, ombre e zone di massima luce creano piacevoli giochi di contrasto e aggiungono forza e vigore all’immagine. Foto in controluce.
Capita spesso che il software di elaborazione non riesca comunque a gestire in maniera ottimale ciò che si propone all'esposimetro, una delle condizioni più comuni che può trarre in inganno è il controluce: dovendo fotografare un soggetto su sfondo chiaro, l'esposimetro darà maggior peso alle alte luci provocando una sottoesposizione del soggetto. Quando questo effetto non è voluto (vedi foto cliccando il link sopra), è possibile far fronte a questo inconveniente: sarà sufficente sovresporre volutamente di uno o due stop rendendo visibile il soggetto altrimenti troppo scuro; oppure in alternativa fare una misurazione della luce in modo spot, quando la fotocamera supporta questo tipo di misurazione. Per guardare un esempio clicca qui.
Colore e percezione: Sebbene il colore dipenda dalle caratteristiche della luce, la sua percezione deriva da una sofisticata astrazione che il sistema nervoso centrale attua a partire dai parametri fisici della luce riflessa dagli oggetti. Si tratta di un processo complesso innanzitutto in quanto l'informazione che giunge dall'esterno si integra con quella già presente nel nostro cervello: elementi cognitivi, come ad esempio la memoria di esperienze passate, ed affettivi si assommano ai nuovi dati provenienti dall'organo di senso periferico, cioè dall'occhio.
Ma la complessità della visione dipende anche da un secondo fattore; la percezione del colore deriva dalla discriminazione della differenza tra la lunghezza d'onda della luce riflessa da un oggetto (una cosa, una persona, un elemento naturale) e quella della luce riflessa dallo sfondo in cui tale oggetto si inserisce. Noi abbiamo l'esperienza del colore analizzando la differenza tra un oggetto ed il suo sfondo. Il colore cioè non può essere colto se l'occhio è immerso in un campo cromatico privo di ogni sfumatura. Un esempio di ciò è fornito dall'esperienza di una temporanea ma totale assenza di visione cromatica riportata dai piloti di aereo quando il cielo è completamente blu senza la presenza di alcun oggetto e di nuvole. D'altro canto, posto in contrasto con uno sfondo appropriato, un oggetto bianco può apparire rosa, oppure verdino, o di altri colori ancora. I colori che noi vediamo in ciò che ci circonda sono dunque quelli che derivano dal loro essere in relazione con un determinato sfondo in quelle specifiche condizioni di luce; i colori assumono così un aspetto, in un certo senso, relativistico. La relazione tra l'uomo e i colori è quindi complessa.
I tipi di luce:
- La luce naturale - la luce naturale non offre molte possibilità di controllo, ma questo è vero solo sino ad un certo punto. Esistono in commercio, e dovrebbero far parte del corredo fotografico, teli riflettori e diffusori che permettono di giocare in modo molto creativo anche con la luce naturale.
I teli che diffondono la luce sono ideali per ammorbidirla; i teli bianchi sono l'ideale per riflettere la luce su zone in ombra creando la morbidezza tipica della luce diffusa. Quelli argento o oro possono essere opachi o a specchio, questi ultimi generano luci più secche con ombre più nette. Quelli argento mantengono la tonalità della luce, quelli oro generano luci calde ideali per i ritratti. Normalmente i teli hanno due effetti diversi sui due lati.
- La luce artificiale - quando è intesa come illuminazione in ambienti sia civili che industriali, non ha mai l'intensità di quella solare. I tempi di posa si allungano, si deve aprire il diaframma, aumentare la sensibilità della pellicola/sensore. Questi però non sono problemi gravissimi, il vero problema è la tonalità della luce quando si utilizzano fonti di illuminazione diverse.
Se una stanza è rischiarata con tubi al neon (luce fredda) e da lampade ad incaldescenza (luce calda) si ha un vero problema: non sarà mai possibile eliminare le dominanti di entrambe le luci. Ci saranno zone con dominanti rosate ed altre con dominanti azzurrognole. Le ombre lasciate dalla fonte di luce calda e rischiarate dalla luce più fredda appariranno azzurre e viceversa. Una possibile soluzione è intervenire con una luce molto intensa, ad esempio quella di un flash.