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Val Quarnazza - Macugnaga

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Questo è stata una ciaspolata, che ho effettuato con l'organizzazione Sentierando e ha avuto come meta la val Quarazza, una valle laterale della valle Anzasca, che si apre sulla sua destra orografica a Borca di Macugnaga. La val Quarazza è un vallone selvaggio che termina al passo del Turlo (mt. 2738) oltre il quale si scende in Valsesia; al suo imbocco è posto il lago delle fate, formato da uno sbarramente idroelettrico, mentre a circa venti minuti di cammino a piedi dal lago sorge Crocette, detta anche città morta, antico insediamento dei minatori che lavoravano nelle miniere in zona. Più avanti troviamo una serie di alpeggi: quali l'Alpe Prelobia, l'Alpe Caspisana, l'Alpe Montevecchio, La Pissa, La Piana e l'Alpe Quarazzola. Partiti da Milano in breve siamo giunti in valle Anzasca, e raggiunta Borca di Macugnaga a 1248 mt, svoltiamo a sinistra per scendere al ponte sull'Anza, attraversato il quale troviamo un parcheggio.
Iniziamo la nostra ciaspolata, tranquilla e con poco dislivello, ma abbastanza lunga; lasciamo il parcheggio, ed entriamo in una pineta, con un tracciato a zig zag saliamo verso il lago delle fate e l'imbocco della valle. Attraversiamo la valle su un ponte parallelo alla diga e raggiungiamo il piccolo insediamento di Quarazza, sito sulla riva del lago delle fate. Un tempo questo villaggio era molto più esteso, ma una parte di esso è stata sommersa dalle acque del lago, dopo la costruzione della diga che sbarra il corso del torrente. Ci inoltriamo nella valle seguendo un percorso pianeggiante, che costeggia la riva sulla sinistra orografica del lago; proseguiamo poi in un bosco e raggiungiamo le case abbandonate di Crocette. Continuiamo diritti senza attraversare il torrente, ed alzandoci leggermente lungo dolci pendii. Camminando per falsopiani si arriva ad un tratto più ripido ed in breve si giunge alla baite dell'Alpe la Piana (mt. 1613); continuiamo ancora per poco sino ad un ponte sul torrente dove ci fermiamo per il meritato ristoro. Il ritorno avviene solo in parte per lo stesso tracciato, la parte superiore della valle la scendiamo sul lato destro orografico.
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