Valle d'Intelvi - chiesetta di San Zeno
mappa - statistica del trekking - traccia gps. (Purtroppo Googlemaps in quella zona non restituisce una buona immagine).
Introduzione - Spettacolare punto panoramico della Valle d’Intelvi, la chiesa di San Zeno è situata, sul monte omonimo, a ovest di Schignano, ed è posto al centro della valle. E' da tutti considerato uno dei luoghi simbolo di questa meravigliosa vallata della provincia di Como.
Accesso stradale: da Argegno dove si abbandona la SS340 "Regina" e si imbocca la SP13 della Valle d'Intelvi fino a Castiglione d'Intelvi, qui si prende la SP 15, che si lascia quasi subito per salire a Casasco d'Intelvi, si supera il paesino e si procede verso Erbonne lungo il tratto di strada provinciale denominata via Loreto che da Casasco d’Intelvi conduce a Erbonne. A metà strada si incontra una grande radura (Pian delle Alpi) dove è possibile parcheggiare .
Itinerario: si percorre la SP15 in direzione Cerano d'Intelvi e la si percorre per circa 700 metri sino ad arrivare a un bivio dove a dx inizia una strada agro-silvo-pastorale che è curata e ben tenuta. La si percorre, inizialmente nel bosco . Usciti dal bosco si arriva ad un incrocio, da dx confluisce una stradina che arriva diretta dal Pian delle Alpi, diritto si procede, con una stradina a fondo erboso, verso l'agriturismo Alpe Bedolo, si deve procedere a sx cone indicato dal cartello . A sx è visibile, in buono stato di conservazione, una sòstra, costruzione rurale realizzata per offrire riparo al bestiame. Si tratta di un lungo edificio di grandi dimensioni aperto su un solo lato (uno dei due lunghi), realizzato con pareti in muratura di pietra a secco con un vasto tetto tradizionalmente in piöde a una o due falde . Si procede su stradina in terra battuta, in leggera discesa , al termine della quale ha inizio il percorso, inizialmente in lieve salita che conduce alla chiesina; esso è costeggiato da grosse croci in legno, realizzate con traversine ferroviarie, disposte lungo di esso come una Via Crucis, fino alla vetta . Si supera un edificio rurale, posto a sx della stradina e poi si inizia a salire ripidi lungo il fianco del monte fino a raggiungere una recinzione metallica che racchiude il pratane dove sorge la chiesetta di San Zeno.
Il ritorno avviene per l'itinerario di salita.
La chiesa di San Zeno fu costruita prima dell'anno mille , in un periodo ottoniano, su un'area sacra sulla cima del Monte Auragio, quando si diffuse il culto a San Zenone (vescovo di Verona nel IV secolo) ed è la più antica della valle. E' stata edificata per un voto dei maestri comacini che furono colti da una burrasca al largo di Bellagio mentre tornavano dalla costruzione della chiesa di San Zeno a Verona.
L'edificio aveva una facciata dipinta in rosso e un castello con una campana, venne consacrato nel 1215 dal vescovo Guglielmo della Torre sulle reliquie del Santo Sepolcro come si legge nelle iscrizioni della lapide di San Zeno (presso il lapidarium vescovile a Como) e fu custodita da monici eremiti. Dal secolo XV in poi fu abbellita da stucchi, volte, nicchie e da statue e quadri dedicati a San Bernardo, alla Santa Vergine Immacolata e a San Rocco e mantenuta da confraternite. Il Monte San Zeno fu sempre meta di devozione da tutte le valli circostanti, e la chiesa ebbe una piccola sacrestia con volta a spicchi e una fonte d'acqua costante.
Nel 1956 fu colpita da un fulmine con conseguente crollo del tetto e del campanile e rimase ridotta in macerie fino al 1996 quando il "Comitato Pro San Zeno - una chiesa per il terzo millennio" iniziò a ricostruirla. Gli antichi ruderi e l'antico altare furono benedetti dal vescovo Alessandro Maggiolini nel 2000. Sulla facciata reca la campana dei giovani, sottoscritta da 50 giovani intelvesi, testimonianza di fede millenaria e benedetta da Papa Giovanni Paolo II a Roma nel maggio del 1998.
Il percorso di salita reca stazioni della Via Crucis realizzate con traversine ferroviarie a opera dei gruppi Alpini valligiani in memoria della ritirata del Don (1942 - 1943). La chiesa è stata solennemente consacrata a San Zeno dal vescovo Diego Coletti nel 2015 ed è ricca di donazioni di opere d'arte, tra le quali la copia della Corona Ferrea, a ricordo delle antichissime origini cristiane del territorio.
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