Riomaggiore - Portovenere
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Ho percorso alcune tappe del sentiero Verdeazzurro, lungo itinerario escursionistico che attraversa tutta la Liguria. Quì viene presentato il tratto fra Riomaggiore e Portovenere, nella frastagliata costa delle Cinque Terre. Le Cinque Terre formano una delle aree mediterranee più incontaminate ed estese in Liguria, un regno di natura e profumi selvaggi, conservatosi com'era in passato. Un paesaggio unico al mondo, in cui uomo e natura convivono, da sempre, in straordinaria armonia. Il sentiero n° 1 (Alta Via), che collega Levanto a Portovenere viene definito *la madre* di tutti i sentieri delle Cinque Terre: per secoli su di esso sono transitati le merci che provenendo dall'interno andavano alla costa e viceversa.
Dalla stazione di Riomaggiore prende a destra la galleria che porta nel cuore del borgo, sulla sua via principale, che si percorre in salita fino alla statale delle Cinque Terre. Con un'ampia mulattiera ci inoltriamo in terrazzamenti coltivati a vigneti, su un primo tratto in decisa pendenza, che in seguito si attenua prima dell'arrivo al santuario della Madonna di Montenero, su una piattaforma naturale con magnifico panorama (341 mt). Il sentiero prosegue in mezzo ai lecci alle spalle del Santuario e raggiunge in circa 20 minuti la piacevole località denominata Lemmen: gruppetto di case sparse intorno a una graziosa chiesettina, che guarda verso il mare. Altra mezz'ora di cammino ed arriviamo alla località *il telegrafo* dove incrociamo il sentiero n° 1 a 513 mt di altitudine. Ci si inoltra, seguendo il sentiero in una folta pineta fino a 570 mt di altitudine, punto più alto del Sentiero Verdeazzurro; la salita è praticamente terminata, ora ci attende una discesa (interrotta da qualche saliscendi) fino a Portovenere. Il percorso (indicato con segnavia biancorossi) si inoltra in una pineta, e seguendo il crinale, ora affacciato sul versante interno, ora sul mare. Con una deviazione di 500 m, discendendo lungo il sentiero n. 4, alla quota di 482 m nella zona della Crocetta si incontra il menhir di Tramonti, un masso alto 2,50 m, conficcato nel terreno di fronte a un muretto in pietra a secco, sormontato da una croce di ferro. Questo monumento protostorico, o comunque di tradizione preromana, forse risalente all’Età del Bronzo, aveva probabili funzioni astronomiche primitive, utili alle pratiche agricole del tempo: infatti nel giorno del solstizio d’estate (21 giugno) l’ombra del menhir si proietta esattamente a metà del muretto antistante. Si ritorna sul sentiero n° 1 ed incirca un ora di cammino si arriva a Campiglia, un piccolo abitato rurale d’origine medievale, disposto a semicerchio e affacciato sulla valle di Coregna, sul versante spezzino. Lo scenario panoramico che è fruibile dal paese è notevolissimo, si apre in ogni direzione, abbracciando anche il golfo di La Spezia, incorniciato dallo sfondo maestoso delle Apuane. Dalla piazza antistante la chiesa si riprende il sentiero che procede dentro un lembo di pineta sino al crinale passando a fianco di un rudere di mulino a vento del secolo scorso. In più punti si incrocia la strada carrozzabile e se ne percorre qualche piccolo tratto per poi tornare sempre su sentiero (i segnali bianco-rossi sono quasi sempre abbastanza visibili); ora ci aspetta la parte più emozionante e selvaggia dell'itinerario, a tratti siamo a picco sul mare e sovrastati dalle vertiginose falesie del Muzzerone, mentre le forme sinuose delle isole Palmaria, Tino e Tinetto si fanno sempre più vicine. I punti panoramici sono frequenti (notevole il belvedere detto *del Pitone*) ed è possibile osservare i voli del gheppio e del falco pellegrino, che nidificano negli anfratti delle sottostanti pareti rocciose. Il sentiero in avvicinamento a Portovenere si fa decisamente più ripido e si conclude poi con una lunga gradinata che aggira l'imponente castello e sbuca proprio nel centro di Portovenere.