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trekking cime

Pizzo di Trona - 2510 mt.

info salita Pizzo di Trona
note tecniche: è una montagna delle Prealpi Orobie e fa parte del sottogruppo dei Tre Signori. E' la seconda cima più alta della Val Gerola, di una quarantina di metri più basso del Pizzo dei 3 Signori, ma rispetto a quest'ultimo offre salite più stimolanti per chi voglia provare l'ebbrezza di mettere le mani sulla roccia. Il Pizzo di Trona impone la sua presenza e, soprattutto, la sua bella forma piramidale che domina ben quattro laghi, due artificiali (il Lago di Trona e quello dell'Inferno) e due naturali (il Lago Zancone e il Lago Rotondo). Dalla sua cima si gode un vasto panorama praticamente in ogni direzione. Qui viene proposta la via della cresta nord-nord-ovest, alpinisticamente facile, ma non banale.

accesso stradale: Per chi viene da sud e percorre la SS36, al trivio di Fuentes imbocca la SS38 per Sondrio/Bormio. A Morbegno si prende a destra la SS 405 della Val Gerola e la si percorre per circa 14,5 km, vale a dire fino a Gerola Alta (1050 mt.), superato l'abitato prendere a destra la strada per la frazione di Laveggiolo e percorrerla interamente fino al piccolo villaggio (km 4,5), si lascia la macchina nel grande parcheggio all'inizio dell'abitato .

primo giorno:
Da Laveggiolo - al Rifugio FALC: Si supera il borgo di Laveggiolo su una stradina inizialmente asfaltata  e poi sterrata , poi si inzia a salire tra alberi e prati; più avanti si stacca un sentiero a sinistra, il numero 148. E' possibile seguire il sentiero oppure la sterrata [io scelgo la seconda alternativa]. Proseguendo sulla sterrata si trova a destra una fontana  con l'acqua che scende in una piccola vasca scavata in un tronco in legno; si prosegue alternando tratti quasi pianeggianti ad altri in salita, in alcuni punti la stradina è attraversata da canaline per il deflusso dell'acqua . Si superano alcuni ruscelli che scendono dai pendii a monte del tracciato  e si arriva alla base della testata della valle, dove si supera il torrente su un ponte in legno , superato il ponte si scende per breve tratto , più avanti si innesta da sinistra il sentiero numero 148. Si continua in salita con la sterrata  . Si passa sotto le linee dell'alta tensione e poi in piano si arriva ad una baita , si prosegue in salita e dopo un tornante si trova sulla sinistra un sentiero con l'indicazione rifugio (mt. 1760), lo si imbocca e si sale ripido in un bosco di larici  , superato questo tratto ripido si esce dal bosco nei pressi di un tavolo con panche che invita ad una breve sosta (1840 mt), per ammirare il panorama . Il percorso prosegue in piano protetto a valle da una staccionata in legno e si raggiunge nuovamente la stradina sterrata ; si passa sotto la linea di alta tensione  e poi una breve discesa fa abbassare di una quindicina di metri fino ad un fontanino, per poi raggiungere un torrente che si segue in piano per pochi metri sino ad attraversarlo. A questo punto si inizia a vedere il rifugio Trona Soliva   pochi passi in salita e poi in piano e si raggiunge il rifugio Trona Soliva, una breve sosta per ammirare il panorama .
Si prosegue lungo la stradina in discesa per un breve tratto, per poi prendere a destra un sentiero (indicazioni con paline) in lieve salia tra i prati, man mano che si avvicina alla meta il Pizzo di Trona si fa sempre più imponente ; si prosegue su un altipiano prativo , superando due rivoli d'acqua per poi riprendere in lieve pendenza, infine un breve strappo  e si arriva ad un punto panoramico (1975 mt) . Dopo un tratto pianeggiante si riprende a salire verso una baita , un ultertiore strappetto in salita e si raggiunge una grande vasca per l'acqua, la si supera  e si arriva ad un bivio, si prende il sentiero di sinistra, in piano a mezza costa. Una freccia rossa indica il Rifugio FALC a 10 minuti ; il sentiero sparisce e si devono superare alcuni roccioni per poi salire a destra e percorrere un primo tratto esposto per poi superare un ulteriore tratto più difficile aiutandosi con una catena; si prosegue in piano e alla destra si vede il rifugio, una breve discesa e si arriva sul piazzale dello stesso a 2120 mt .

secondo giorno:
Rif. FALC - cima del Pizzo di Trona: dal rifugio  si scende fino alla diga  e la si attraversa ; dietro la casa dei guardiani (masso con scritte in vernice) si supera un intrico di massi (qualche bollo) e si imbocca il sentiero che scorre sulla riva del lago, e che taglia in basso il ghiaione e gli sfasciumi della cresta nord del Pizzo. Raggiunto un ometto si abbandona il sentiero pianeggiante e si risale il ripido il pendio (traccie e segnali sbiaditi)   fino a raggiungere la cresta che collega i Dentini di Trona al Pizzo di Trona  . Si segue la traccia di sentiero verso destra, in discreta salita con alcuni tratti esposti (il percorso sino alla vetta è segnalato con bolli, alcuni recenti altri molto sbiaditi); si percorre la cresta verso Sud  incontrando presto il primo tratto attrezzato. Si tratta di una crestina di roccia affilata, aerea ed esposta (detta la cavallina), lunga una decina di metri . Superata la prima difficoltà si procede verso il cosiddetto lastrone , una grande placca appoggiata, percorsa da alcune fessure e interamente attrezzata con una catena metallica, si deve procedere con attenzione poichè la pendenza è sostenuta e si è esposti nel vuoto . Dopo il lastrone (dove termina la parte attrezzata dell'itinerario) la cresta torna facile (traccia di sentiero) e conduce in breve alla base della piramide sommitale . Sempre un po' a sinistra del filo di cresta ci si porta alla base di un diedro, dove alcuni appigli permettono di superarlo, e si arriva ad un canalino che porta sulla cresta sommitale  un po' a destra della croce e del grande ometto affacciato sulla conca del Lago Rotondo  .




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data ascensione 10-11/08/2016
partenza Val Gerola -Laveggiolo
dislivello - I gg 649 mt.
dislivello - II gg 425 mt.
tempo atmosferico I gg. bello
II gg. bello
tempo salita - I gg 3h 40m
tempo salita/discesa - II gg 2h 10m/5:10h

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