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Passo di Costalunga - circuito del Latemar - rif. Roda di Vael - rif. Fronza

VISUALIZZA LO SLIDE-SHOW: circuito del LATEMAR
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Le tre ciaspolate che quì presento sono state effettuate nel corso della vacanza di fine anno 2008, organizzata da Sentierando, in val D'Ega a Nova Levante, in prossimità dei gruppi Dolomitici del Latemar e del Catinaccio. Le ciaspolate sono state effettuate con l'indispensabile apporto della guida alpina Roberto Paoli, che ci ha dato sicurezza in tutte le nostre uscite.

LATEMAR
Il primo e secondo giorno andiamo a ciaspolare percorrendo magici tracciati sotto la frastagliata bastionasta di rocce del Latemar. Il Latemar è un gruppo montuoso che si estende dal Trentino all'Alto Adige; È principalmente formato da picchi e cime di colore chiaro, comprende poche aree boschive (solo nelle piccole vallate adiacenti); le gite che si possono effettuare sul tale gruppo sono di eccezionale bellezza e alcune anche di media difficoltà.
Partenza dal passo di Costalunga, proprio di fronte all'hotel Carezza, imbocchiamo una strada forestale, che abbandoniamo poco dopo, per una traccia che segue il sentiero Agatha Christie; ci inoltriamo nella foresta di Carezza, con scenari assolutamente mozzafiato, che ogni tanto si aprono sul Rosengarten e sulle guglie del Latemar. Si incomincia a guadagnare quota sensibilmente e si sale al Mitterleger/Lega di Mezzo (1839 m), una suggestiva radura tra i larici occupata da una baita e da un poderoso macigno. Ci fermiamo per rifocillarsia e riposare, poi riprendiamo a ciaspolare , con una ripida discesa ci avviamo verso l'imbocco del Labyrinth-Steig ovvero "sentiero labirinto" che percorre una radura cosparsa di blocchi caoticamente ammassati da una gigantesca frana. Il sentiero, con saliscendi, si insinua fra loro, sino (se non lo si smarrisce) ad uscirne dalla parte opposta a dove si era entrati. Nella neve invernale, sempre in ombra, e sotto le massiccie guglie del Latemar che si stagliano in cielo, lo scenario è fiabesco. Il rientro avviene per un altro tracciato che ci porta sulle innevate rive del lago di Carezza, che attraversiamo passando sulla sua superfice ghiacciata.

CATINACCIO
Il terzo e quarto giorno spostiamole nostre uscite sui pendii del Gruppo del Catinaccio. Il Gruppo del Catinaccio, in tedesco Rosengarten e in ladino Ciadenac, è un massiccio delle Dolomiti situato tra la Valle di Tires, la Val d'Ega e la Val di Fassa nel Parco naturale dello Sciliar. Domina, anche se distante una ventina di km, l'orizzonte orientale della città di Bolzano, da dove all'imbrunire appare con una la colorazione rosata. E' una delle montagne più affascinanti delle nostre Alpi; i suoi colori, soprattutto alla sera (il cosiddetto Alpengluen), ne fanno una delle montagne più appariscenti delle Dolomiti. Molte sono le fiabe legate a questo effetto, dalla saga del re Laurino ai rododendri (Rosengarten: giardino delle rose).
Il terzo giorno partiamo dal passo di Costalunga (in tedesco Karerpass, in ladino Mont da Vich), valico alpino nelle Dolomiti, posto fra il gruppo del Catinaccio e il gruppo del Latemar. Risaliamo i pendii innevati verso nord attraverso i pascoli del Ciar Long. La giornata è bellissima, serena e limpida, anche se fredda. A metà strada. verso sud-est si stagliano all'orizzonte le cime del gruppo del Cimon della Pala, e la possenta bastionata della parete sud della Marmolada, alla cui sommità si intravede l'unico ghiacciaio delle Dolomiti. Il tracciato è quì abbastanza agevole, essendo sempre in leggera salita; ma poi in avvicinamento al rifugio la pendenza cambia bruscamente, ed il procedere diventa più faticoso. Proprio sotto l'ultima salita al rifugio, che si vede in alto sopra le nostre teste, decido un camnbio di programma, lascio il tracciato e mi inerpico su un ripido pendio fino ad una bocchetta, che mi permette di buttare uno sguardo verso la conca del Ciampedie. Nell'ultimo tratto del percorso, affrontato lentamente, mi sono staccato dal gruppo e sono rimasto con Anna, una simpaticissima signora di Roma, boss del servizio forestale, che molto stanca decide di non salire il ripido tratto sino al rifugio. Scendo dalla bocchetta e decidiamo entrambi di abbandonare il gruppo e di ritornare per il sentiero appena percorso, mentre gli altri si accingono a percorrere il "Sentiero del Masarè", un bellissimo percorso che collega il rifugio Roda di Vael al rifugio A. Fronza alle Coronelle. Il rifugio Sat Roda di Vaél, sulla Sella del Ciampàz, nella zona meridionale del gruppo del Catinaccio, ai piedi del Croz di S. Giuliana e della Punta del Masarè ha festeggiato i 100 nell'anno 2007. L'idea erigere un rifugio nell'alta valle del Vajolon maturò all'interno della Sezione Welschnofen – Karersee del D.u.Oe.A.V di Welschnofen (Nova Levante) dopo che un primo rifugio era stato costruito sotto la Cima delle Coronelle.
Il quarto giorno la ciaspolata ha inizio dal passo Nigra, e sale al rifugio Fronza, percorrendo un tracciato a sinistra della seggiovia. Ci si innalza per comodi pendii, solo al termine dell'avvicinamento al rifugio la traccia, che affianca la pista da sci, inizia ad essere ripida, ed il tratto finale risulta alquanto faticoso. Il rifugio ha una gestione cordiale con gli alpinisti anche se è molto frequentato, essendo raggiungibile in seggiovia da Malga Frommer (sulla strada fra Passo Costalunga e Passo Nigra). E' aperta la parte invernale del rifugio, che offrre ristoro durante il giorno. Il rifugio è posto sotto la imponente parete est della Roda di Vael. Un interessante escursione è al passo Santener 2741 mt, tramite una facile ferrata. Al ritorno faccio compagnia ad Anna, che ci ha raggiunti al rifugio in seggiovia, e scendiamo a bordo pista di sci.
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