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Parco Adda nord

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L'idea di costituire il Parco Adda nord, il cui intendimento era quello di salvaguardare il patrimonio naturale e paesaggistico attraverso lo strumento del Parco, prese forma in un convegno a Trezzo d'Adda nel 1973. L'anno seguente, tramite una legge regionale, la n° 249/74, si individuarono i confini del Parco attraverso una planimetria generale, che venivano perfezionati negli anni successivi. La legge istitutiva ha comunque previsto la divisione dell'asta fluviale in due parchi: nord e sud. L'esigenza di questa suddivisione è nata sia per la vastità del territorio interessato dall'intero corso del fiume sia per le peculiari caratteristiche di ciascuno dei due tratti di fiume.
Il tratto di fiume che fa parte del Parco regionale Adda Nord interessa Comuni delle Provincie di Lecco, Milano, Bergamo. La superficie complessiva del Parco (al momento dell'istituzione) è di 5.650 ettari. Il territorio ha la sua quota massima a 260 metri e la minima a 100 metri s.l.m.. All'uscita del ponte di Lecco il livello medio delle acque del fiume è a 199 metri s.l.m.. Il territorio è in parte sottoposto a tutela ambientale e a leggi di salvaguardia precedenti la legge istitutiva del Parco.

In un giorno infrasettimanale ho percorso l'alzaia della sponda destra orografica, partendo da Trezzo d'Adda fino al comune di Robbiate. E' questo un trekking fattibilissimo con i mezzi pubblici, partito da Monza con il bus della linea Monza-Trezzo sono rientrato da Robbiate con il treno della linea Bergamo-Monza (via Carnate).
Ho cominciato il mio treck visitando il castello Visconteo sito nel comune di Trezzo sull'Adda ed il relativo parco. Il castello era costruito a difesa di un ponte e per la sua posizione strategica fu a dapprima conteso fra Federico Barbarossa e la città di Milano e in seguito fra i Visconti e i Torriani. Fu più volte distrutto o incendiato ma sempre ricostruito. I resti attuali sono quelli della costruzione del 1370 di Bernabò Visconti del quale fu residenza, e sono situati su uno sperone rociioso che domina il fiume Adda, all'epoca attraversato da un ponte a campata unica di 72 metri, alto 25 metri sul pelo dell'acqua, fortificato e costruito su tre livelli per consentire il passaggio separato di carri e pedoni; per i tempi era una notevole opera di ingegneria.
Dal castello, mediante una strada pedonabile, si scende sull'azaia che è quella strada sterrata - preclusa ai veicoli a motore - che costeggia per tutta la sua lunghezza il nostre fiume. Luogo privilegiato per ammirare le bellezze naturali e paesaggistiche dell'Adda, è meta - in particolar modo nei fine settimana - di centinaia di persone che a piedi, in bicicletta, qualche volta a cavallo, intendono passare gradevoli momenti di relax o attività fisica in mezzo alla Natura. Ho scelto di fare il percorso da sud a nord (come pure avevo fatto per il Sentiero del Viandante sul lago di Como), perchè in questo senso si ha la miglior illuminazione, con il sole generalmente alle nostre spalle.
Questo percorso ci fa immergrci nella natura, ma anche in mirabili opere dell'ingegno umano, incredibilmente ben inserite nel contesto paesaggistico (contrariamente a ciò che accado normalmente oggi) oggi. Fra queste opere vanno citate le centrali idroelettriche sorte lungo le sponde del fiume (sia la milanese che la bergamasca), e furono costruite fra la fine dell'ottocente e gli inizi del novecento. La produzione di energia elettrica fu un formidabile motore per l'economia Lombarda dell'epoca. Sono ancora attualmente in uso, anche se sono considerate dei fossili viventi, ma anche splendidi edifici con una storia più che centenaria. Lungo il tratto di fiume che ho percorso se ne trovano tre:
- la centrale Taccani, a Trezzo D'adda, costruita su commissione dell'industriale Benigno Crespi, per fornire energia ai suoi opifici e cotonifici.
- la centrale Esterle di Cornate d'Adda, funzionante dal 1914, è racchiusa in uno stupendo edificio che si avvicina quasi al carattere di una residenza signorile.
- la centrale Bertini, di Porto d'Adda, attiva dal 1898, per le sue particolarità costruttive, fu a lungo annoverata fra le prime in Europa.

Altra grande opera dell'ingegno umano si trova quasi alla fine del percorso: il ponte san Michele: ferroviario e stradale di Paderno d'Adda. Il ponte in ferro è unanimemente considerato come una delle più grandi opere di ingegneria meccanica di Italiana di fine ottocento, e supera il tratto della grnde forra dei tre corni, nel punto dove il fiume scorre infossato fra due alte forre. Costruito tra il 1887 ed il 1889 dalla Società Nazionale delle Officine Savigliano su progetto dell'ingegnere svizzero Rothlisberger, il ponte è lungo 266 metri ed è percorso dalla linea ferroviaria Monza-Bergamo (via Carnate) e da una strada provinciale. Il ponte è lungo 266 m ed è sostenuto da nove appoggi, che reggono un'arcata metallica di 150 m di corda e 37,50 di freccia; l'atezza sul fiume è di circa 80 mt. Recentemente sono passato con il treno su di esso, il convoglio viene fermato all'ingresso del ponte e poi procede a passo d'uomo, per rispetto alla venerabile età del manufatto.

Ecomuseo Adda di Leonardo: rappresenta la cultura e la storia di questo territorio, con il suo prezioso mosaico di paesaggi d'acqua, con l’originalità assoluta dei suoi luoghi, veri tesori lombardi. E' gestito da una associazione apartitica senza scopo di lucro. il mio treck ha un percorso comune con quello dell'Ecomuseo.
Di seguito una succinta descrizione dei siti attraversati. Proveniendo da sud si arriva alla Conca Grande, che nei progetti Leonardeschi era stata concepita come punto terminale del naviglio, che qui restituiva le sua acque all'adda. Più avanti si incontra il Santuario della Madonna della Rocchetta, sito su un alto sperone che si raggiunge con una ripida scalinata. Ai Tre Corni Leonardo pensava di realizzare lo sbarramento dell’Adda da cui far partire il naviglio di Paderno (che nelle intenzioni dei milanesi avrebbe dovuto aggiungersi ai due esistenti per collegare la città con uno dei laghi che stava a nord). Mezzo secolo dopo, su progettato dall'architetto Giuseppe Meda, tra la conca vecchia e la conca delle fontane venne realizzato un canale per superare sulla sponda lombarda le rapide del fiume, tramite una serie di conche su diversi livelli.
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